"ADRIANO POMPA"
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Materializzare sogni attraverso la pittura è il mestiere di Adriano Pompa. Quasi mai poggiamo i piedi per terra quando entriamo in relazione con un suo dipinto: sottraendoci alle regole della gravità, fluttuando in atmosfere di mondi coerenti ma "altri", entriamo da spettatori sospesi all'interno di narrazioni epiche che hanno rapporti spazio temporali loro propri, e dove il grande patrimonio della figurazione occidentale, quella che dal Gotico internazionale approda al Novecento, entra in osmosi senza contraddizione con le favole atemporali che Pompa racconta. Nelle sterminate vedute a volo d'uccello, su paesaggi dei quali si avverte quasi la curvatura del pianeta e dove perfino l'atmosfera dichiara la sua impalpabile consistenza, convivono rocce e vegetazioni che né geologia, né biologia hanno mai studiato, con cantieri architettonici spesso in fieri che le stanno ordinando e organizzando. Dalle incognite regole di questi universi paralleli prendono vita le narrazioni delle quali noi stessi, protetti dalla nostra postazione privilegiata, possiamo seguire lo svolgimento. In ogni punto sta succedendo o sta per succedere qualcosa che ha la sua precisa ragion d'essere: che un guerriero in groppa ad una creatura alata come una cavalletta trafigga e vinca la belva con la quale lotta in volo o che un immenso cantiere edilizio sia in lenta fase di costruzione è perché tutto è giusto e già stabilito. Natura e meccanica in molte opere di Pompa non solo convivono, ma addirittura si fondono senza contrasti; gli spazi da lui raffigurati mantengono un loro proprio equilibrio e una coerenza formale perché ordinati secondo comprensibili e ancestrali regole, che noi siamo in grado di condividere. E' come se i miti antichi e moderni, gli studi leonardeschi, da cui la tecnologia ha tanto attinto, e le leggi dei fenomeni naturali si fossero sottomesse ad un complesso programma che sta verificandosi in spazi e tempi ordinati, anche attraverso l'improvvisa comparsa di necessarie quanto inquietanti apparizioni di creature singole o in lotta fra loro. A volte, in certe opere, dalle ampiezze rassicuranti nelle quali l'artista ci permette di rifugiarci per scrutare non scoperti e aver modo di comprendere quanto c'è e quanto accade, Adriano ci proietta disarmandoci in primissimo piano all'interno di microcosmi popolati da creature che allora ci scrutano stupite e guardinghe, facendo sentire noi gli estranei ad una dimensione che non ci aveva previsto e che ci considera diversi e "mostruosi". Una grande meditazione concettuale non scevra da un profondo senso sacrale che tocca recondite e inconsce corde del nostro sentire sottende ad ogni sua opera, dove disegno e colore si fondono in perfetto equilibrio. Pittura vera quella che questo giovane , figlio d'arte, romano ma ormai milanese d'adozione, da più di un decennio domina e persegue con un credo e una coerenza personale, pur dimostrando di aver compreso e condiviso la grande lezione del padre Gaetano. Forse tutti i mondi sognati e rappresentati da Adriano Pompa stanno esistendo: a noi, nel dubbio, non resta che accettarne le regole e condividendone il mistero. |
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